curiosità stroriche padovane  1°

DISTRUZIONE DI PADOVA

Nel primo secolo dell'Era Volgare Padova era un'importante Municipio dipendente dall'Impero Romano, era una città ricca e potente per la sua florida agricoltura e importanti commerci. Le prime sue sventure avvennero quando i vari popoli barbari di oltre le Alpi, attratti dalle nostre ricchezze, scesero su queste terre in cerca di preda. I primi danni la nostra città li subì nell'anno 260 da parte dei Marcomanni, popolo sceso nel Veneto dalla Germania lungo il corso dell'Adige. Altra invasione con parziale rovina di Padova avvenne nel 410 da parte di AIarico re dei Visigoti il quale avanzo fino a Roma e la saccheggio.

Pochi anni dopo scesero i Vandali, barbarissimo popolo pure di Germania, che distruggeva le case, i tempi e le opere d'arte, senza alcuna necessita, solo per il gusto di distruggere senza alcun discernimento, ed il nome di Vandalo e rimasto ancora in uso ira noi per indicare colui che distrugge o rovina una cosa qualsiasi senza alcun motivo e solo per atto di malvagità. Dopo la partenza di costoro, la miseria era così grande nelle nostre terre, che l'imperatore romano Onorio le esentò. dal pagamento delle tasse per quattro anni. Altra terribile invasione fu quella di Attila coi suoi Unni, invasione che durò dal 450 al 453. All'avvicinarsi di questi barbari fu tanto il terrore delle popolazioni, che gli abitanti di Aquileia, Altino, Padova ed Este, fuggirono e si rifugiarono nelle isolette della laguna, fondando in seguito la città di Venezia.

A Padova la furia distruggitrice di Attila si abbattè maggiormente nella zona della città verso il Prato della Valle, zona che in seguito prese il nome di Rovina, mentre prima si chiamava Ruthena, ed il nome di Rovina rimase fino a pochi anni fa ad una di quelle vie, poi cambiato in quello di Mentana ed ora di nuovo chiamata Rudena.

Passata la bufera dell'invasione di Attila, il quale convinto dal Papa San Leone I abbandonò l'Italia nel 453, la regione veneta risorse e furono riedificate le distrutte città, tra le quali Padova che pero non era stata devastata del tutto. Poco dopo scesero nel Veneto Goti condotti da Teodorico re intelligente e benefico, che governo saggiamente il suo vasto. regno che comprendeva quasi tutta l'Italia. Sotto i Goti Padova rifiorì, e quel Re volle restaurare anche le Terme di Abano che erano state distrutte completamente dai barbari i precedenti.

Del regno dei Goti grandi tracce son rimaste in Italia, tra le quali lo stile gotico del quale sono meravigliosi campioni le cattedrali di Milano, Orvieto, Siena, Firenze, Assisi e Bologna, ed i caratteri gotici ancora oggi usati tanto nella stampa che nella scrittura a mano. Dopo i Goti vennero a comandare a Padova i Bizantini, cioè i Greci dell'impero di Bisanzio ora Costantinopoli. Questi greci non dominarono qui che per 60 anni dal 540 al 601, e di essi abbiamo ancora ricordo a Padova dai nomi di qualche chiesa di qualche via, come S. Sofia, S. Maria Iconia, nome di una via poi ingiustamente soppresso per aggregarla a quella dedicata a G. B. Belzoni, S. Eufemia nome ancora usato.

Quando nel 568 scesero in Italia i Longobardi col loro re Alboino, Padova rimase sotto i Bizantini fino al 601, nel quale anno avendo i greci di Padova fatta prigioniera la figlia di Agilulfo re dei Longobardi, questi per vendicarsi assedio e distrusse la città. Questa distruzione fu la più terribile e completa che subisse la sventurata città, essa venne prima incendiata, poi spianate al suolo tutte le mura rimaste in piedi, rotti i ponti sui canali e fiumi che la circondavano, dispersi tutti gli abitanti e diviso il suo territorio fra le città circostanti. Gli abitanti di nuovo fuggirono sulle isolette della laguna, ed il Vescovo trasporto la sua sede a Malamocco. Per molti anni non si parlo più di Padova. e capoluogo del territorio era diventata la forte Monselice, e ciò durò fino al 774 quando Carlomagno vinse e sconfisse a Verona i Longobardi.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)